Light painting

La tecnica del light painting è molto semplice da realizzare, non servono grandi strumenti e può essere di grande effetto.

Il light painting è una tecnica d’illuminazione che funziona molto bene in fotografia. Sicuramente vi sarà capitato di vedere immagini realizzate letteralmente disegnando forme con la luce. Astratte o realistiche, sono certamente di forte impatto: i generi fotografici che meglio si prestano a questa tipologia di esercizio sono lo still life, le produzioni commerciali e la sperimentazione artistica. Non è un dogma, ma abbinare la tecnica light painting a soggetti fermi e fissi è più conveniente. Con un po’ di esperienza, perizia e strategia si potrà comunque sfruttare l’effetto anche nei video. E quindi, come si fa il light painting?

Light painting: le fasi preliminari

Per disegnare con la luce occorre essenzialmente…una fonte luminosa! La protagonista della tecnica light painting è indubbiamente lei. In questo frangente potete sbizzarrirvi, a seconda del risultato che desiderate ottenere. Una sorgente puntiforme emetterà un fascio molto piccolo e definito, rispetto a una più ampia o diffusa. Ma tutte le soluzioni sono comunque ammesse per giungere all’esito finale secondo l’estetica che ci si è prefissati.

Se da un lato c’è la luce, dall’altro è altrettanto importante l’ombra. Per una buona riuscita del light painting l’ambiente dovrà essere quanto più buio possibile. Se vi trovate in un interno, o meglio in uno studio di posa, usate un fondale nero e nessun’altra lampada, a parte quelle prescelte per mettere in pratica la tecnica cui facciamo riferimento. Invece come si fa il light painting in esterno? Sempre aspettando che cali il sole. Qui potrete sfruttare anche sorgenti luminose in movimento già presenti in loco, come ad esempio i fari delle macchine che viaggiano lungo una strada, bilanciando la restante luce naturale, comunque sempre presente.

Infine vi serviranno cose molto ovvie, come la macchina fotografica e il treppiede. L’effetto “striscia luminosa”, oppure quello con punti precisi illuminati sulla scena, si ottiene giocando con i tempi di esposizione, da regolare in base ad alcuni parametri. Essendo che questi saranno tendenzialmente lunghi, è bene impostare l’autoscatto e fissare il dispositivo di ripresa sul cavalletto. 

1 – UTEBIT Sfondo fotografico nero


Nel vivo della tecnica: come si fa il light painting

Per iniziare potrebbero andare bene anche delle semplici torce. Quelle che si tengono in auto, nel garage o in casa, dovesse saltare l’elettricità. Il consiglio è di usare una fonte luminosa abbastanza piccola e non troppo potente, questo perché eviterà aree bruciate e vi renderà più facile creare le scie di luce nette. Che sarete proprio voi a realizzare, in prima persona. Ma ci torneremo successivamente. Vediamo adesso come impostare la fotocamera.

Per ciò che riguarda il diaframma, chiudetelo più che potete: valori sopra f/16 sono da prendere in considerazione. Avrete la scena totale e il soggetto a fuoco e, inoltre, è l’impostazione migliore per prevenire, nuovamente, l’effetto bruciato. L’indicazione più diffusa per l’impostazione dei tempi suggerisce di utilizzare la posa Bulb per il light painting. Scorrete la ghiera dei tempi per tutti i valori più lunghi, alla fine di essi troverete la scritta Bulb. Con questa impostazione non si potrà fare affidamento sulle indicazioni dell’esposimetro interno alla camera. Intanto lo scatto durerà dal momento in cui si andrà a premere il pulsante dedicato fino a che non lo si schiaccerà di nuovo.

Le difficoltà del light painting

Come capire, allora, ciò che stiamo facendo? Se il risultato è buono, troppo sotto o sovraesposto? Semplicemente procedendo per tentativi. Quando ci approcciamo alla tecnica del light painting dovremo entrare nell’ordine d’idee per cui è un po’ come se scattassimo in analogico. Senza l’anteprima sotto gli occhi cui ci ha abituato il digitale.

Dopo aver settato la macchina, fissa sul tripod, e composto la scena (qualora si tratti di uno staged) dobbiamo aver chiaro l’effetto che si vuole ottenere con la luce. Saremo noi in prima persona, oppure un nostro assistente, a muoversi sulla scena con le torce disegnando forme precise o astratte. Se volete potete anche sperimentare quell’effetto magnetico che si vede in molte pubblicità di automobili. Dove sono loro a lasciare una scia luminosa con i fari mentre sfrecciano sulla strada. Non dovrete fare niente, a parte predisporre il dispositivo di scatto come descritto…e aspettare che passino di notte.

2 – Olight i3E EOS torcia portachiavi


Disegnare con la luce

Una volta avviata la ripresa dalla macchina fotografica, disponetevi sulla scena e con le torce in mano eseguite i movimenti che vi occorrono per riprodurre l’effetto desiderato. Potete disegnare un fiore nell’aria, delle forme geometriche o semplicemente illuminare zone circoscritte del soggetto. Lasciatevi guidare dalla vostra fantasia e abilità: non temete di essere ripresi anche voi nello scatto. I tempi lunghi di esposizione non dovrebbero registrare la vostra presenza (o quella dell’operatore).

Tra gli accorgimenti cui è bene prestare attenzione, mentre si disegna concretamente con la luce, suggeriamo di fare caso all’infingarda formazione di doppie ombre, di non puntare il fascio luminoso verso l’obiettivo della macchina, a meno che non si voglia ottenere un effetto particolare, in maniera voluta. Ovvero disegnare simboli dietro il soggetto principale. Infine fate attenzione ai movimenti: potreste finire per urtare qualcosa inavvertitamente, addirittura la fotocamera stessa, visto che vi trovate al buio e la lampade in un così forte contrasto potrebbero accecarvi.

Aggiustare il tiro

A questo punto abbiamo compreso come, con il light painting, si debba procedere un po’ alla cieca e accumulando esperienza. Ma esistono metodi per velocizzare la curva d’apprendimento? Certamente sì:

  • provate a prendere alcuni oggetti, preferibilmente uguali, ad esempio le tazzine da caffè che fanno parte di un unico set. Mettetele vicine e avviate la procedura di scatto in Bulb: “pennelate” con la luce ogni oggetto singolo, prima leggermente e per breve tempo, poi sempre più intensamente e a lungo. Chiudete lo scatto e osservate il risultato: a pari condizioni quale elemento vi sembra esposto meglio? Individuatelo e cercate di riprodurre gli stessi gesti e tempi di applicazione per altri scatti
  • se la posa Bulb lascia entrare troppa luce, utilizzate sempre tempi di scatto abbastanza lunghi ma definiti, senza dover aspettare di premere nuovamente il tasto di scatto per interrompere la ripresa. Altrimenti usate un telecomando: quasi tutti i modelli più aggiornati di fotocamera oggi consentono il loro utilizzo wireless.

Tecnica light painting: declinazioni particolari

Abbiamo fatto cenno all’utilizzo di fonti luminose in movimento che si possono trovare spontaneamente in un ambiente esterno, come le luci delle automobili che si spostano lungo una strada. Non sono le sole reperibili facilmente: pensate a una notte stellata. Se fissate la vostra fotocamera sempre sul famoso treppiede e attivate un’esposizione molto lunga, o meglio un time lapse, otterrete l’effetto di striature circolari nel cielo, proprio come nel celeberrimo quadro di Van Gogh. Questa specifica e particolare tecnica light painting si chiama startrail.

Light painting
Startrail

Utilizzare le lunghe esposizioni porta via molto tempo? Nessun problema: la fotografia è fatta di bilanciamenti ed equilibri, pertanto si potrà scattare anche con un tempo breve, settando i restanti parametri in modo tale da non inquinare la scena con la luce che permane all’esterno. Sarà consentito addirittura usare anche i flash stroboscopici, l’importante è scattare e osservare i risultati per trovare la quadra.

3 – Godox SN-04 Flash snoot con griglia a nido d’ape

Un sagomatore circolare porebbe esservi utile per gestire il fascio luminoso del flash strobo esterno.


Light painting e flash

Un’altra tipologia di light painting, se così si può considerare, è il cosiddetto utilizzo del flash sulla seconda tendina. Di cosa si tratta? In sostanza questa tecnica prevede che il lampeggiatore sia sincronizzato, e dunque si attivi, nel momento in cui la seconda tendina dell’otturatore sulla fotocamera si chiude, in fase di scatto. Al contrario di come accadrebbe per uno scatto normalmente illuminato dal flash: niente paura, la possibilità di usare la tecnica inversa è garantita da tutte le fotocamere digitali.

L’effetto light painting, in questo caso, è particolarmente efficace ed evidente con tempi di esposizione lunghi e soggetti in movimento, seppur con la fonte luminosa ferma. Si crea l’effetto scia, in quanto il soggetto, durante lo scatto assai duraturo, si muove di fronte all’obiettivo. Usando la luce stroboscopica negli ultimi momenti di un’ipotetica scena del genere, il soggetto risulterà nettamente definito nell’ultimo istante della sua evoluzione, seguito da una traccia luminosa e costituita da svariate velature, che tratteggiano la traiettoria seguita durante lo spostamento. L’effetto è molto suggestivo, per quanto si tratti di una tecnica di light painting abbastanza complessa da imparare e utilizzare in maniera fluida.

Light painting
Sincro sulla sconda tendina

Definire i dettagli

Un modo di utilizzare il light painting in maniera meno “invasiva” ed evidente è quando si sfrutta le tecnica per accentuare alcuni dettagli all’interno di una composizione. Si espone normalmente, pur utilizzando sempre tempi mediamente lunghi, e s’interviene con una fonte luminosa diffusa laddove si desidera esaltare uno o più particolari. Questo metodo è ampiamente sfruttato nella fotografia still life e nella ritrattistica, nulla vieta di tentarne l’applicazione anche nel paesaggio, però la presenza di vento o altri agenti atmosferici potrebbe influire sull’immagine finale.

4 – Godox Mini TT350P flash esterno per fotocamera digitale


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