
Foto flash che “abbagliano” persone, cose, luoghi: come fotografare realizzando immagini secondo un’estetica contemporanea.
Come visto nell’articolo che parla della staged photography, e in parte pure per ciò che riguarda la food photography, anche se in senso diverso, l’utilizzo del foto flash nella fotografia contemporanea è ampio e mirato. Che si tratti di luce continua o flash, le luci e con esse i set sono perfettamente orchestrate e bilanciate, come in un film o a teatro. Un espediente visivo usato dai fotografi artisti per parlarci di un mondo finto e ossessionato dalla visione di se stesso. Ma non sono esclusivamente i grandi impianti e flash da studio a caratterizzare gran parte della produzione fotografica recente e recentissima. Anzi, i diffusissimi flash esterni Nikon, Canon, Fuji, ecc sono uno degli accessori più usati dai fotografi come mezzo espressivo.
Foto flash come linguaggio
Entrato a pieno titolo nel codice visivo della produzione fotografica dei maggiori fotografi coevi, in realtà già dagli anni ’60 il flash foto veniva utilizzato con i medesimi intenti. E quali sono? Analizzandoli punto per punto:
il lampo del flash istintivo, non calibrato, soprattutto frontale, rappresenta un modo iperrealistico di immortalare i fatti. Generalmente una luce intensa appartenente a un flash esterno agganciato sulla fotocamera mediante l’apposita slitta o, addirittura, può trattarsi anche del flash pop up integrato alla macchina fotografica. L’utilizzo del flash foto secondo questi “canoni” simbolizza la volontà di catturare la realtà “con le mani nel sacco”. Per certi versi un po’ come fanno i paparazzi o, andando indietro nel tempo, riferendoci all’enorme flash di Weegee. Siamo negli anni ’40 e le zone più malavitose, i sobborghi di New York vengono vivisezionati da una luce che è come un colpo di pistola e gli incubi dell’America del sogno vengono schiacciati contro il muro. Le ombre nette intorno ai soggetti e la luce concentrata nella parte centrale del frame testimoniano di scatti rubati o eseguiti velocemente
Iconografia
- un altro filone concettuale che vede coinvolto il flash macchina fotografica ne sfrutta l’effetto ironico e macchiettistico. Personaggi bizzarri, oggetti quotidiani, situazioni “trash” sotto il lampo del foto flash accentano le loro caratteristiche ironiche e grottesche. In questo caso il flash foto è sostanzialmente tagliente come lo è la satira. Spesso si fa sarcasmo sociale, sulle abitudini delle persone, tanti i casi di vere e proprie mappature di cose, luoghi e quant’altro possa essere catalogato. Tutte realizzate attraverso foto con flash
- mutuato da quella che forse “sempliciottisticamente” è stata definita street photography, l’utilizzo del foto flash nel “ritratto urbano” ha la funzione di enfatizzare la condizione stressante, ansiosa e carica di aspettativa a cui si può arrivare vivendo in una metropoli
- la luce del flash foto può essere rivelatrice come una radiografia oppure, per paradosso, celare e cancellare dettagli. L’uso delle tecniche specifiche porta alla realizzazione di foto con flash particolari, talvolta surreali ed enigmatiche.
Campi ti utilizzo
- Il foto flash, ai suoi esordi, aveva la funzione molto semplice di rischiarare zone in ombra o decisamente buie, permettere di scattare di notte o di realizzare ritratti in maniera veloce. Si utilizzava, e si usa tutt’ora, nella fotografia di moda sia in maniera convenzionale (per rendere quanto più perfetta una foto dal punto di vista degli standard pubblicitari) sia con un approccio sperimentale.
- Questo mondo è sempre molto aperto verso tutte le nuove possibilità creative offerte dai mezzi di comunicazione, proprio perché proteso verso le tendenze e il futuro. Il flash è anche tipico di tutta quella fotografia che viene detta vernacolare: le foto private scattate con le macchine fotografiche automatiche, oggi sostituite dalle fotocamere compatte e, in ultimo luogo, dagli smartphone.
- L’arte si è appropriata spesso delle prassi involontarie. Insomma, si è visto come l’utilizzo del foto flash da semplice supporto luminoso sia diventato e vero e proprio linguaggio.
Alcuni esempi di utilizzo del flash foto
Stephen Shore
Uno dei più celebri fotografi contemporanei viventi, Stephen Shore si è occupato prevalentemente del progetto che riguarda la neotopografia e tutto ciò che è connesso al paesaggio modificato dall’uomo. Ma non di grandi spazi e fatta esclusivamente la sua fotografia. Una delle opere più famose è la raccolta d’immagini “American Surface”. Durante un viaggio negli Stati Uniti, Shore fotografa tutte le cose apparentemente banali in cui si imbatte: oltre alle vedute, appunto persone, angoli di motel, cibo, strade, automobili. L’utilizzo del foto flash in molti degli scatti rende bene l’idea dell’appunto visivo e in qualche modo contribuisce a evidenziare come la società dei consumi abbia un’influenza notevole su ogni dettaglio dell’esistenza. Il lampo del flash foto infatti sottolinea la “plasticosità” degli oggetti e così pure della gente. Si possono anche cogliere riferimenti all’opera di un illustre predecessore nei colori carichi e enfatici delle stampe, ovvero a William Eggleston.

Martin Parr
Un fotoreporter atipico, Martin Parr, che ha fatto dell’uso del foto flash parte della sua cifra stilistica, insieme a un linguaggio fotografico irriverente. Questo è il suo modo per attuare una caustica e feroce critica verso la società e i fenomeni di massa. Come ad esempio il turismo e tutto ciò che ne consegue. Le immagini di Parr colpiscono per i colori ipersaturi che concorrono a mimare un’estetica che fa volutamente il verso al trash. Il provincialismo “all round the world” e le miserie umane vengono sgomiante dal flash macchina fotografica, che le porta impietosamente alla ribalta. Il suo è un vero e proprio catalogo antropologico.

Bruce Gilden, Dougie Wallace
Accumunati dal risultato stilistico e visivo delle loro immagini, Bruce Gilden e Dougie Wallace sono due fotografi di strada o street photographer, secondo la vulgata. Gilden è famoso per i suoi scatti ripresi in maniera molto ravvicinata a persone incontrate per le vie di New York. L’uso del foto flash è decisamente “invadente” ed enfatizza i tratti estremi dei soggetti, rendendoli di fatto delle caricature. Interessato alla sociologia, Bruce Gilden ha viaggiato molto in lungo e in largo per il mondo applicando il suo stile grafico alle immagine prodotte, usando sia il colore che il bianco e nero. Dougie Wallace, di origini inglesi, è interessato ai fenomeni di melting pot che caratterizzano da tempo le grandi metropoli, e in particolare Londra. Con un occhio di riguardo alla redistribuzione della ricchezza e del potere. Anche Wallace predilige il ritratto ravvicinato, quasi rubato, e fa largo uso del flash foto per “congelare” i suoi personaggi. Un modus operandi che si avvicina in parte a quello dei paparazzi e dei reporter d’assalto.

Max Pinckers
Max Pinckers è un fotografo documentarista e, se così si può definire senza essere superficiali, uno storyteller. Le sue serie fotografiche raccontano fatti reali che si mescolano alla fiction. Questo è il linguaggio più attuale “parlato” dalla fotografia di ricerca nell’era della post-verità. E Pinckers ne è uno dei migliori interpreti. Come filo conduttore della sua opera c’è l’ambiguità: per restituirla in immagini l’utilizzo del foto flash in modo da rendere i soggetti in parte staccati dal contesto è l’ideale. Una metodologia che è affine a quella della staged photography. Anche gli argomenti trattati appartengono spesso a una twilight zone: famoso il suo lavoro sui transessuali in Thailandia (Lotus), quello sul cinema di Bollywood (The Fourth Wall) e soprattutto Margins of Excess composto da sei racconti visivi…falsi. Gli interrogativi sulla reale esistenza di una verità univoca restano sempre aperti nelle immagini di Pinckers.

Cesura
Cesura è un collettivo di fotografi focalizzato sul fotogiornalismo e su reportage a sfondo sociale. Dal 2010 Cesura è anche un editore indipendente che promuove il lavoro di nuovi talenti emergenti. Diventata famosa la serie fotografica, prodotta dal collettivo, MoVimento Lento per aver visto una delle immagini pubblicate sulla copertina del Time. Il lavoro è opera di Luca Santese e Marco P. Valli e racconta in maniera sarcastica l’ultimo anno di politica italiana. L’uso del foto flash è fondamentale nella resa comunicativa degli scatti ed è utilizzato proprio come se fosse quello di una macchinetta automatica o dello smartphone. Quasi come se fossero foto che avrebbe potuto scattare ognuno di noi.

L’avanguardia delle foto con flash
Come si è visto le foto con flash, usato in maniera anche piuttosto evidente, sono state ampiamente “accettate” nell’iconografia contemporanea. Proprio come in quella tipologia di restauro che volutamente vuole mostrare gli interventi praticati sulle opere, anche il foto flash tende a voler manifestare nettamente la sua presenza. Il flash foto infatti evidenzia la falsità dei rapporti e dei contesti, esaspera i tratti o li cancella, porta la realtà sotto una luce da tavola anatomica. Tutto ciò da quando il foto flash non è più soltanto un mezzo per migliorare la luce in studio, sul set o scattando al buio. Il suo utilizzo per così dire canonico non ha cessato di esistere, tuttavia anche i generi più “tradizionali” ne hanno riconosciuto “l’indipendenza espressiva”. Ciò non toglie che il flash foto vada utilizzato in relazione a ciò che si sta scattando, però le possibilità espressive e creative che apre sono molteplici e interessanti da sperimentare.